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CASE HISTORY: AMARO MONTENEGRO

Se vi facciamo ascoltare un motivetto musicale di una pubblicità (jingle), probabilmente lo collegherete subito alla pubblicità relativa. Difficile non aver mai sentito il jingle con cui Amaro Montenegro per anni ha concluso le sue pubblicità.Perché tenere un jingle così tanti anni, magari solo modificandolo giusto un pochino? Beh… Immaginate tutte le persone che quando scatta la pubblicità, se non cambiano canale, distolgono l’attenzione dallo schermo. Cosa può richiamare loro il ricordo di un prodotto se non stanno guardando lo schermo? La musica! Ecco perché i brand tendono a mantenere anche dei jingle vecchi, o a riproporli nel tempo.

Ma ora scendiamo nel reparto storia e analizziamo gli spot di Amaro Montenegro Srl, che annotiamo essere solo una delle aziende di un gruppo, il Gruppo Montenegro, che ha al suo interno più realtà nel food e beverage (Bonomelli, Vecchia Romagna, Polenta Valsugana, Select, Thé Infré, ecc.).

“Storia” appunto. Da sempre Amaro Montenegro ha scelto di farsi promozione attraverso le storie, veicolando valori precisi, tra cui il costante “sapore vero”.

Iniziamo con questi spot contenuti in un solo link, con cui l’azienda riassume la storia della propria immagine in video:

Torna la cooperazione, lo spirito di unità e la realizzazione di un obiettivo superando le difficoltà nello spot della campana sommersa, dell’aereo tra i turbini, dell’avaria nel deserto, e in quello degli archeologi, dove compare per la prima volta il celebre jingle che risuonerà per anni nelle teste degli italiani, e che sembrerebbe una rielaborazione di un motivo di C’era una volta in America, e quindi ancora di Morricone.  Si innesta il valore della cultura, dei beni culturali. L’azienda insiste su questi concetti e contenuti fino al 2011.

Facciamo notare che tutti questi spot sono di alta fattura, e la fotografia è sempre eccellente, squisitamente cinematografica. L’azienda festeggia nel 2017 i 130 anni dalla creazione della bevanda con questo video che lancia la campagna degli #eroiveri:

Vi possiamo dire che in questo modo si sono evitate spese rilevanti e anche ristretti i tempi di ripresa, perché l’utilizzo di un crane e di un carrello comporta professionisti specializzati e parecchio tempo per la messa in opera (per farvi un’idea di cosa stiamo parlando: https://www.movietech.de/en/products/).

Ma è l’idea che vince, ricordatelo, e l’azienda qui ha rinnovato la propria immagine.

Ci sono brand, come Nero Giardini, che approdano al corporate dopo essere passati per gli spot (anche se gli spot di Nero giardini non sono vere e proprie storie, ma accenni. Questo il corporate di Nero Giardini:

Il veterinario che gira negli ambienti rurali, dove lo spot identifica anche un target preciso di consumatori (“la mia vita è fatta di queste soddisfazioni, di questi profumi, di questa gente”). L’istruttore di equitazione, che infonde il valore della tenacia e del coraggio che conducono a “soddisfazioni uniche”, come, d’altra parte, l’Amaro Montenegro.

Troviamo lo stesso protagonista in un successivo spot, dove si mostra la reazione alle difficoltà, e lo spirito di squadra, principi che l’azienda si porterà dietro in spot successivi, e quindi particolarmente cari al brand, unendoli al concetto di amicizia (spot degli amici che riparano l’aereo) e dell’aiuto (spot cavallo fuggito e disorientato). Questi due ultimi spot beneficiano di una musica che deve molto alle melodie di Ennio Morricone, anche se la colonna sonora dello spot non è stata composta da lui.

E in questo modo, se guardate bene, riassume esattamente tutti i concetti espressi dagli anni ’80. E  cosa dicono alla fine del video? Che festeggiano i 130 anni “facendoti vivere le loro storie”. Storie, storie, storie! Storie di persone e valori. E dove sta l’amaro? LA PROMOZIONE DEL PRODOTTO È SEMPRE ALLA FINE, IN POCHISSIMI SECONDI, come accadeva nel Carosello: prima viene lo “spettacolo”, poi il prodotto, nel “codino”.

La durata dello “spettacolo” fa impallidire la durata del “codino” dove si mostra il prodotto. Segue quindi in tempi recenti l’omaggio a colui che ha inventato l’amaro, Stanislao Cobianchi, di cui abbiamo già accennato in questo nostro articolo (STORIE PER AZIENDE).

E infine la campagna #humanspirit dove si cambia rotta, e si investe più sul target giovanile, passando anche ad uno stile di ripresa e fotografia che evita totalmente i movimenti di macchina (crane, carrelli) di spot del passato, optando quasi interamente per la camera a spalla, in linea con molto cinema odierno:

Bene... Speriamo con questo piccolo studio di avervi fatto capire una cosa: scommettete sulle storie!